giovedì 23 settembre 2010

Libri

Non ho mai avuto una lira fino a 35 anni. Non che ora sia ricca, ma meno indigente sì.
Sono andata in Germania a 18 anni per studiare tedesco e starci 3 mesi. Sono partita con 2 valigie e tornata dopo 4 anni e mezzo con un furgone a noleggio stracarico, guidato da un amico che faceva il fornaio e che per non dormire si era impasticcato di amfetamine. Nel furgone c'erano oltre a vestiti, piatti, tazze, bicchieri, un cassettone jugendstil e libri.
Da allora ho cambiato almeno 8 case aiutata solo da amici a gratis che ho dovuto ovviamente aiutare nei loro traslochi. Ricordo in particolare quello di Tiziana. Inizio agosto, caldo da svenire e cartoni e cartoni di libri da "camallare" da una cantina di Bologna ad un solaio in campagna.
Abbiamo entrambe giurato di rinascere analfabete.

Il segno del benessere è arrivato nel '95 dove mi sono limitata a inscatolare i libri e i facchini dell'azienda di spedizioni per la quale lavoravo li hanno caricati e scaricati davanti alla libreria già smontata e rimontata da loro.

Ho unito la mia vita a quella dell'amato bene nel 2002. Questo ha significato unire 2 librerie ben fornite con anche i doppioni. Enorme discussione su quali andassero eliminati. Ho deciso io di nascosto, regalando ad una biblioteca di quartiere le edizioni economiche (mie).
A tutt'oggi abbiamo 2 librerie alte 3 metri per 8,40 m di lunghezza più i libri in bagno, in camera da letto, in tinello (quelli di cucina) e i ripiani in basso sono stivati a doppio ed anche di taglio
A marzo ci scade il contratto d'affitto e la mia schiena piange tutte le volte che passo per l'ingresso o per il salotto.

Questa vignetta è stata pubblicata anni fa su Il Giornale. Campeggia in una bella cornicetta a righine rosa sulla libreria dell'ingresso (3m x 3,40) Se volete la foto ve la mando per mail nella dimensione originale.

martedì 21 settembre 2010

Canale Mussolini

A me è piaciuto. E' la storia di una famiglia e anche di un Paese dall'inizio secolo allo sbarco di Anzio.
Una famiglia:  i Peruzzi di Codigoro (FE) che si trasferisce nell'Agro Pontino all'inizio della bonifica.
E' scritto molto bene, un linguaggio finto sciatto molto curato ed inframmezzato da frasi dialettali che
a mio avviso però, possono essere un po' ostiche a chi non è cispadano.
Forse mi è piaciuto perchè mi ricorda i racconti della mia nonna materna e di mia madre. Mia nonna era bracciante questi erano mezzadri quindi più ricchi...
Fa capire come mai anche i contadini erano fascisti, forse giustificando molto il regime.
E' un po' troppo lungo e diventa anche un pochino noioso anche per me che capisco bene il dialetto veneto-ferrarese-romagnolo. Comunque merita perchè finalmente ho trovato uno SCRITTORE, che sa come costruire una trama e tratteggiare i personaggi senza troppi risvolti psicologici ma semplicemente con le loro azioni. Mi ricorda Amado.

Comprerò altri suoi libri e faccio sapere.

lunedì 20 settembre 2010

Sushi di Mortadella

Settimana scorsa sono stata dalla mamma e sono passata da Roberto, il macellaio soprannominato Tiffany.
Ho comprato ciccia introvabile a Firenze: copertina per il lesso, cartella per il ragù, un cotechino e un po' di salsiccia. Roberto mi ha messo tutto sottovuoto ed ora aspetto che sia freddo per fare tortellini e lesso.
A Firenze la carne è ottima ma i tagli completamente diversi. Avevo trovato un macellaio che aveva vissuto a Modena e quindi un po' ci si intendeva ma poi ha chiuso e sono rimasta a secco. Il macinato di cartella era troppo invitante per metterlo tutto in freezer ho allora invitato Chiara e Gabriele a cena.  Il maritozzo cucina bene e ci dividiamo i compiti per le cene.  Io dovevo fare le tagliatelle col ragù e il dolce, lui il secondo.
Venerdì mattina mi sono svegliata però con i dolori alle mani (articolazioni da buttar via) e il giovane ha decretato che con le mie manine non potevo fare tagliatelle e lui avrebbe fatto i topini e le keftedes (traduzione dal fiorentino: gnocchi, traduzione dal greco: polpette).
Necessitava un antipasto veloce e intonato e su Sale & Pepe di  settembre ho trovato questo di cui riporto ricetta originale, modifiche e commenti

Sushi di mortadella con spuma di crescenza su riduzione di aceto balsamico
per 4 persone

4 fette di mortadella spesse 1,5 mm (troppe)
180 gr di crescenza (troppo poco)
50 gr di pistacchi sgusciati
pepe
1,5 dl di aceto balsamico (troppo)

150 gr di miele d'acacia (troppo)

Preparare la riduzione bollendo per 15 min aceto e miele.
Probabilmente volevano farci il bagno o utilizzare la riduzione per qualcosa d'altro. Io avevo solo 75 gr di aceto ho aggiunto la stessa quantità di miele e ne è avanzata.
Scottare i pistacchi in acqua bollente, scolateli, sbucciateli e tritateli.
A parte che non siamo imbecilli e prima di sbucciare i pistacchi li avremmo comunque scolati,  questo è un lavoro da schiavi o da far fare a bambini servizievoli. La prossima volta non li sbuccio.
Mettete la crescenza in una ciotala, conditela con il pepe e lavoratela con una frusta fino a renderla soffice poi mettetela in frigo perchè riprenda consistenza. 
Consiglio almeno 200/220 gr. di formaggio. Io ho aggiunto anche del coriandolo in polvere perchè la spuma sapeva di poco.
Dalla parte centrale di ogni  fetta di mortadella ricavare 3 strisce larghe 3 cm. Versate su un tagliere tre quarti dei pistacchi, stendetevi sopra la crescenza e rotolatevela formando un cilindro di 2 cm di diametro su cui i pistacchi aderiscano dandogli consistenza. Tagliate dal cilindro un pezzo di 3 cm e sistematelo all'inizio di una striscia di mortadella, arrotolate la striscia sulla cresceza formando una specie di sushi. Disponete 2 cucchiate di riduzione sul fondo dei piattini e disponete 3 rotolini spolverizzando coi pistacchi rimasti.
Ammetto che la mia manualità è scarsa ma anche se la spuma di crescenza ha ripreso consistenza in frigorifero è praticamente impossibile rotolarla sui pistacchi. Ne rimane mezza sul tagliere. Dopo aver ripulito il tagliere con gli ospiti già in salotto, ho infilato i pistacchi nella ciotola, rimescolato il tutto e steso col cucchiaio la crescenza sulla mortadella.  Nel frattempo la riduzione si era solidificata e l'ho infilata nel microonde, l'ho estratta ustionandomi la mano (quella buona) ed ho preparato e guarnito i piatti la mano destra tenendo la sinistra sotto l'acqua fredda e inviando maledizioni alla redazione di sale & pepe. Per calmarmi ho fatto la foto.

Gli ospiti hanno gradito....


giovedì 16 settembre 2010

Biscotti

Sono un po' acida stamani. Diciamo pure che potrei pulire senza detersivi ed otterrei un effetto sbiancante.
Ieri sera ho fatto i biscotti. Sono tornata apposta per fare i biscotti. Faccio sempre gli stessi biscotti.  Ho provato varie ricette ma questi sono sempre stati i più gettonati. L'unica modifica che faccio è che invece di usare 50 gr di panna uso 50 gr di latte e metto meno zucchero. Non li ho mai fatti con il buchetto all'interno ma semplicemente rotondi. Sono ottimi da pucciare nel latte e meglio di quelli che la Mulino Bianco si fa profumatamente pagare. Però NON sono piaciuti e sapete perchè? Perchè li ho fatti QUADRATI!!

Ieri sera non trovavo l'apposito utensile per farli rotondi ma ho rinvenuto nel cassetto trovato queste.

A Bologna si chiamano "spronelle" anche se la spronella vera e propria ha la rotella dentata. Quella di sinistra si usa per i tortellini. Viene un quadratino perfetto 4 x 4. Per i biscotti non andava bene perchè nel girare si trascinava la pasta allora ho usato l'altra che mia Zia Bruna mi ha regalato per Natale. Le rotelle si possono spostare e si ottengono strisce della dimensione desiderata e sono perfette per i tortelloni ed i biscotti.

Non so per quale legge della chimica o della fisica la forma del biscotto influisca sul suo sapore.
So per certo che ora finisce il chilo di biscotti quadrati ed i prossimi se li compra da solo...

mercoledì 15 settembre 2010

Di ritorno

Sono tornata definitivamente a casa, con la morte nel cuore. Settembre è un mese fantastico. Il maestrale ha pulito tutto ed è diventato anche freschino ma le giornate erano spettacolose. L'autunno si sta preparando ad arrivare


Il maritozzo ha ripreso il lavoro con problemi e mi ha detto venerdi scorso che non aveva più biscotti. Io da brava mogliettina ho chiuso casa e son ripartita sabato con biglietto residente (20,18 euro). Mi ha aiutata Giorgino, un amico che di professione fa il sommozzatore ma è un artista. Ha creato una galleria d'arte sottomarina, che io ho visto solo dal pelo dell'acqua e che mi fa venire la voglia di vincere la paura dell'immersione.

Mentre guidavo verso casa, ho fatto un microbilancio di questa estate. Ho letto parecchio ma nulla di degno di essere recensito, anzi forse ho letto più spazzatura che letteratura.
Ho chiaccherato parecchio con Doriana pelando frutta e quest'anno abbiamo creato insieme una nuova confettura che venderà il prossimo anno: "Pere e Senape" con i semi di senape non con l'essenza.
Ho cucito per la mia casina un copriletto, una tovaglia e per me un vestito che ha bisogno di un orlo ma ormai è troppo freddo per il lino quindi l'orlo è stato rimandato.
 Ho anche dormito poco perchè proprio davanti alla mia porta c'è un ritrovo di rondini che alla mattina si raccontano tutta la giornata.
Sono stata poco al mare in agosto. Il giovane ha la carnagione da rosso, ma rifiuta tassativamente ogni crema protettiva e poi in agosto c'è troppa gente. E' venuto anche il mio fratellino con la famigliola e abbiamo passato pomeriggi a giocare a Burraco. Io con Federico e Spiros con Eleonora. Hanno piu c... che anima e ci hanno fatto neri.

Ora sto pensando seriamente di tornare a Marciana a metà ottobre ma devo trovare una scusa buona perchè l'amato bene non gradisce molto stare solo...