Oggi mi son svegliata un po' strana. Questo video l'ho visto ieri sera e lo trovo molto calzante, poi GABER era una mia passione. Credo di aver visto quasi tutti i suoi spettacoli ma questo non lo ricordavo.
Mi hanno detto che l'ultima frase non è sua ma o di Borges o di Saramago. E' bella ugualmente.
Qualcuno era comunista perchè credeva di poter
essere vivo e felice se lo erano anche gli altri,
perchè aveva bisogno di una spinta verso qualcosa
di nuovo,
perchè era disposto a cambiare ogni
giorno
perchè sentiva la necessità di una morale
diversa,
perchè forse era solo una forza, un volo, un sogno,
era solo uno slancio,
un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la
vita.
Qualcuno era comunista perchè con accanto questo
slancio qualcuno era un po' più di se stesso.
Era come 2 persone in una, da una
parte la personale fatica quotidiana
e dall'altra parte il senso di appartenenza
ad una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente riampianti.
Forse, anche allora, molti avevano aperto le ali
senza essere capaci di volare: come dei gabbiani ipotetici.
Ed ora?
Anche ora ci si sente come in due, da una
parte l'uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo
squallore della propria
sopravvivenza quotidiana e dall'altra il
gabbiano, senza più neanche l'illusione del volo.
Perchè ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
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