giovedì 6 giugno 2013

Gnocchi alla parigina.

Premessa e Apologia
Io ho una ottima manualità. Smonto e rimonto cose, aggiusto prese, spine, lampadari. Monto velocemente tutti i mobili Ikea, svernicio, sturo lavandini, ricamo a mezzo punto e cucio. Faccio tortellini e tagliatelle tirando a mano la sfoglia sottilissima. Inoltre sono una persona MOLTO organizzata.
                                                               
Antefatto
Era da circa un mesetto che volevo preparare questi stupendi gnocchi alla parigina, ma ho sempre lasciato perdere perché mancava l'occasione e non è proprio una ricetta dietetica e visto che ho speso soldi dal nutrizionista queste cose libidinose non dovrei nemmeno guardarle.
Lunedì per caso ho visto su alice TV una puntata di Accademia Montersino  spiegava come fare questi gnocchetti e mentre guardavo tranquilla la TV l'amato bene mi comunica che il giorno dopo sarebbe venuto a cena un suo amico. Decisione immediata LI FACCIO!!!


Fatto

Leggo due o tre volte la ricetta, controllo attentamene la lista degli ingredienti, vado a fare la spesa. Sarà una preparazione un po' lunga, ma io di tempo ne ho. Decido di fare l'impasto al mattino, gli gnocchetti primo pomeriggio, la mornay poco prima di infornare. Preparo scrupolosamente tutti gli ingredienti sul piano di lavoro e comincio.


Fattaccio

Mentre peso la farina mi si rompe il pacco e mi ritrovo con 2 etti della stessa, pure biologica, sparsi sul piano di lavoro, sul pavimento e sul cane, che quando cucino fa da assistente in attesa che cada qualcosa. Taccio e pulisco. Bolle la mistura di latte e burro, butto la farina setacciata e comincio a mescolare e la pasta mi si stacca dai bordi che è un amore. Sorrido. 


Faccio freddare la pasta in una terrina. Ho ancora l'epicondelite e il gomito destro mi duole, guardo l'impasto e il bimby e penso: se Ale usa il ken, Montersino fa vedere come si fa a mano, ma dice di usare la planetaria io baro ed uso il bimby. Rompo le uova in un boccale di pirex e comincio ad incorporarle. Mi pare un egregio lavoro. Spatolo un pochetto, ma non ho problemi. Sposto l'impasto in una terrina  e guardo il lavello.

Da lavare ho: bimby (boccale, lama, guarnizione, coperchio, misurino e spatola), casseruola bassa con coperchio, cucchiaio di legno, ciotoline usate per pesare farina, setaccio. Ho riciclato il boccale del latte mettendoci le uova. Uno di meno. Comincio ad impensierirmi ma ho la lavastoviglie. E' già ora di pranzo, preparo e lavo tutto a mano mentre cuoce il pranzo.


Dopo il caffè preparo tutto per formare gli gnocchetti. Vassoi con canovacci, terrina con acqua fredda e colino, pentola a bollire con acqua leggermente salata e sac a poche usa e getta che io odio, che non sono mai riuscita ad usare decentemente. Ne ho 3, ho sempre dato la colpa all'utensile e quindi variato forme. Ho almeno 10 bocchette- Mai usate. Forse ho usato un paio di volte quelle usa e getta per le lingue di gatto, ma mi vengon meglio con il cucchiaino. 

Forte della trasmissione del pomeriggio precedente e delle spiegazioni della Ale comincio a riempire la tasca messa in un vaso con i bordi rivoltati. Peccato che l'impasto sia appicicaticcio e non si stacca dalla spatola. Comincio a sbattere la spatola sul bordo del vaso che ovviamente si rompe. Butto il vaso e recupero il boccale di pyrex che se rompo anche quello vado a fare Hulk tanto son già verde di bile.
Riesco ad inserire metà impasto nella tasca, taglio il pezzettino di plastica iniziale e mi esce un serpente di pasta sul piano di lavoro, perché ho stretto troppo la tasca e non mi sono appoggiata. Pulisco.


L'acqua bolle e comincio a tagliuzzare l'impasto che esce e noto con orrore che ho tagliato anche piccoli pezzetti di plastica. Appoggio la tasca. Recupero gli gnocchetti con la schiumarola, li metto a raffreddare. Butto l'acqua plasticata e rimetto la pentola sul fuoco. Mentre bolle, astutamente, applico la bocchetta più grande che ho ad un'altra tasca, vi inserisco quella già piena e mi sento quasi un genio. Prendo un coltello e i primi 20 gnocchetti vengono benissimo. Li raccolgo, li raffreddo e li metto sui canovacci ad asciugare. Mi accorgo che l'impasto non è diminuito e penso che la cosa si farà lunga. 



Non riesco a tener bene in mano la tasca e mi appoggio al tegame. Dopo parecchi gnocchetti comincio a sentire odore di bruciato. La sacca di plastica appoggiata al tegame rovente si è sciolta ed è colato l'impasto sui fornelli. 

A questo punto comincio a imprecare e il cane prudentemente si allontana. Appoggio la tasca su una terrina, la svuoto, recupero la bocchetta, ne prendo un'altra, ci rinfilo l'impasto, pulisco sommariamente, cerco il sottopentola di silicone, lo appoggio sull'orlo del tegame e ricomincio.

Vado abbastanza spedita, ma 'sti gnocchetti non finiscono mai. Gli ultimi sono venuti quasi bene. Forse sono piccoli ma non avevo una bocchetta più grossa.

Questi gnocchetti sono una marea, ho riempito due teglie nere del forno. 
Faccio la mornay e riempio una teglia 25 x 30, 4 mono porzioni e me ne avanzano un quantitativo sufficiente per un'altra teglia. Metto in freezer le mono porzioni e gli gnocchetti non conditi. Rileggo la ricetta e mi accorgo che mi son dimenticata la panna.

Epilogo
Sono stati elogiatissimi, ma ho calcolato che faccio quasi prima a fare 1 kg di tortellini. Non ho fatto amicizia con la sac a poche, ma ho capito che non è colpa dell'utensile ma della manina a roncola che mi ritrovo.






10 commenti:

  1. mi perdoni se ti dico che ho riso dall'inizo alla fine? :-)
    e comunque: non avevo dubbi, sul fatto che ti sarebbero riusciti una bontà. Per una che spara tortellini a raffica, queste son roba da scuola materna- sezione propedeutica. Secondo me, avrebbero gradito anche i pompieri :-)
    grandissima!!!

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    1. I tortellini ho imparato a farli da bambina, più o meno quando ho imparato a fare i rotolini di tagliatelle/spaghetti con la forchetta.
      Ho detto al marito che li rimangia a Genova.

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  2. Visto che il mio dolce doppio invece ci mette anni a ripar le cose e le stanzette dell'Ikea le ha montate in tre giorni, anche perché aveva sbagliato pezzi ed è dovuto tornare a Catania, e qualche pezzo ancora ci avanza e non sappiamo che farne, propongo uno scambio, tu monti e io faccio gli gnocchetti, perché nonostante una manualità da elefante, ormai so usare la tasca... più o meno! ;)

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    1. Volentieri, se lui scarica e carica la macchina, perchè di solito mi tocca anche far questo. Mi sarebbe piaciuto essere rifocillata dopo i montaggi ma mi hanno sempre chiesto: "Adesso che si mangia?"

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  3. Ciao Silvia! Lo so, non si dovrebbe ridere delle difficoltà altrui, ma è un così grande sollievo rivedermi nella tua descrizione!! Anch'io, nonostante dotata di buona manualità, ho le mie goffaggini, soprattutto in cucina e la sac a poche continua a guardarmi con quell'aria di arrogante superiorità che proprio non sopporto! Avevo addocchiato questa ricetta goduriosa su MT e appena scendo sotto i 65, la provo.

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    1. 65? un mito!!! Hai ragione, sono arroganti, ora le regalo.

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  4. Mi sono sganasciata sill'autobus ... Si giravano tutti! Io invece non ho alcuna manualità ... Cambio lampadine per necessità e odio il sac a poche... Avevo già deciso che non era roba x me, ma ti ringrazio della riconferma . Occorre tener presente che la Ale non è umana!!!!

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    1. Se riesco ad averla per me tre ore, le faccio chiudere dei tortellini poi vediamo.

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    2. cara nifula sono una neofita del web ti ho scoperta x caso due giorni fa e ti ringrazio x avermi sollevato il morsle ne avevo bisogno mi hai fatto ridere fino alle lacrime

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  5. Sono al ristorante in pausa pranzo e rido da sola con gli ospiti del tavolo accanto che mi guardano divertiti. Non so se li farò mai ma se mai dovesse capitare ti penserò con il sorriso sulle labbra.

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